Avere un brusio negativo nella mente può portarti a sviluppare una dipendenza, nel tentativo di fermarlo. Il rumore mentale è una forma interiore di dramma. Alcune persone ricorrono ad altro rumore, come la musica ad alto volume, per soffocare il brusio che sentono nella mente. La musica ad alto volume (soprattutto se ha un testo aggressivo), però, accresce pensieri e sentimenti di paura, rabbia, ansia e paranoia. La musica tranquilla – che di solito è classificata come “meditativa”, “rilassante”, “suoni della natura” o “yoga” – ferma quel brusio fastidioso, e ti aiuta a concentrarti sulle priorità che devi affrontare al momento. Uno studio ha rilevato che la musica da meditazione abbassa i livelli di cortisolo di chi è impegnato in un compito stressante. Dallo stesso studio risultava che chi ascoltava musica heavy metal aveva livelli più elevati di cortisolo. Potresti chiederti: “Ma se ascolto musica meditativa, non mi accadrà di addormentarmi o di essere poco produttivo?”. È la voce impaurita nella tua testa a porre questa domanda, perché la parte della tua mente che ha vissuto il trauma teme la tranquillità. Ritiene che sia la paura a metterti al sicuro, perché in questo modo sei sempre in guardia, pronto ad avvistare ogni possibile pericolo. Così la mente impaurita evoca ogni sorta di possibili future situazioni di violenza e cose di cui preoccuparsi. La mente impaurita – a volte definita come “ego” – crede che l’ipervigilanza sia il modo corretto di prepararsi per il disastro inevitabile. È la stessa mentalità che ti spinge a vedere film, spettacoli e giochi con scene di violenza… e a cercare la violenza anche nella realtà. La mente impaurita ti spinge a individuare chi sono i cattivi e a cercare di capire che cosa stanno facendo, in modo da non rimanere vittima delle loro trame. La mente impaurita è ossessionata anche dai fatti di cronaca che riguardano terrorismo, disgrazie ed epidemie, e ti sussurra: Questo potrebbe accadere anche a te. Se pensi a liti future, immagini scontri brutali con altre persone o scene di violenza, non si tratta di flashback, ma di flashforward, in cui ti aspetti che il futuro sia tanto violento quanto il passato, se non di più.
Tratto dal libro “Fai brillare l’Angelo che è in te” di Doreen Virtue. Per ulteriori informazioni cilcca qui