Le situazioni conflittuali che oppongono
luomo agli altri sono solo conseguenze di situazioni
conflittuali presenti nella sua anima.
Martin Buber
Ogni conflitto con il nostro simile è lesito dellincapacità di indagare il proprio conflitto interiore e di vedere un mondo che oltrepassa le nostre aspettative e pretese.
Qualsiasi coercizione sul mondo, pretesa, da un lato ci conduce verso una sofferenza senza scampo, dallaltro ci proietta in uno stato dinconsapevolezza, di chi non riesce ad intravedere in ogni cosa che accade, anche la più negativa, la dimensione riflettente di una parte di noi che attende di essere conosciuta ed esaminata.
Per questa ragione ogni vicenda, felice o dolorosa che sia, è unoccasione per ritornare sui banchi di scuola per chiederci che cosa la vita è ancora disponibile ad insegnarci.
Il saggio, seguendo un itinerario di visioni, riflessioni e schede operative, pone al centro della ricerca la via per comprendere in profondità noi stessi e ritrovare le forze interiori per aprirsi nuovamente alla gioia e alla speranza.
Indice
PREFAZIONE: ALCHIMIA DELLA PACE
Capitolo Uno
LA SCOPERTA DEL SÉ AUTENTICO
La maschera
Le varie tipologie di maschere
Le conseguenze negative della ipostatizzazione della maschera
Destituire la maschera
Parla alla tua maschera con sincerità
Ritrova la tua essenza
Superare la paura
La cura energetica
Capitolo Due
IL LATO OSCURO DELLANIMA.
Esplorare la parte sconosciuta di noi stessi
Che cosa è lombra?
Le conseguenze della mancata esplorazione dellombra
Esplorare lombra
Le tappe del lavoro sullombra
Capitolo Tre
LA FORZA DI RITROVARSI.
Dalla stima di sé alla stima del sé
Lorigine delle convinzioni limitanti
Trasformare le convinzioni limitanti in potenzianti
I passi fondamentali
Capitolo Quattro
LA GUARIGIONE NELLE PAROLE.
Principi di terapia antirretica
Sperimentare lautenticità
La prassi in sei fasi
1) La comunicazione descrittiva o constatativa o fenomenologica
2) La comunicazione espressiva o emotiva o di autorivelazione, attraverso la quale esprimiamo ciò che si prova in termini emozionali
3) La comunicazione valutativa, riflessiva o immaginativa
4) La comunicazione intenzionale o teleonomica
5) La comunicazione affermativa o assertiva o di appello diretto
6) La comunicazione spirituale
I riti costellatori
Orientarsi allamore
Capitolo Cinque
RITROVARE IL PROPRIO POTERE DIMENTICATO.
Principi di assertività spirituale
Avere una dimora
Perimetrare i confini
La reciprocità dellamore
Non perdere se stessi
Difendere i confini personali
Proteggersi dal male
I confini interiori
Il tempo della spada
Il rispetto
Dire di No
Sfidare la paura
La dignità
La pratica dei confini di sé
Lautotutela energetica
Oltre il conflitto
APPENDICE
LOGOANALISI DI COPPIA.
Risolvere conflitti e disaccordi
Le forme dellamore: autentico, in autentico, spirituale
Lamore inquinato
Le cause del mancato dialogo
Interrompere il circolo della pretesa
Autologoanalisi di coppia
INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE
Prefazione:
ALCHIMIA DELLA PACE
Ognuno di noi vorrebbe trovare una dimora, un luogo di sicurezza, ma appena si rende conto dellassoluta impossibilità che ciò accada, si rifugia in comportamenti volti a controllare lesistenza, rimuginando sul passato o preoccupandosi incessantemente del futuro.
Scrive a questo proposito James Hillman: Spesso siamo così preoccupati di scoprire la ragione di quello che ci è accaduto e ad esso trovare una soluzione nellimmediato futuro che ci siamo resi incapaci di assaporare la bellezza del vento.
Nel racconto Tre quesiti, Tolstoj narra di un grande re che era ossessionato dalle risposte che avrebbe dovuto darsi per diventare un bravo regnante:
Qual è la persona più importante con cui stare?
Qual è la cosa più importante da fare?
E quando il tempo più appropriato per farla?
I vari consiglieri gli offrirono risposte diverse ma talora così contrastanti che si trovò costretto a rivolgersi ad un vecchio e leggendario saggio che conduceva unesistenza molto semplice da eremita sulla cima della montagna.
Travestito da normale viaggiatore, senza guardie e senza ornamenti del suo potere, il re arriva alla sommità del monte dove trova il vecchio saggio curvo intento a coltivare il giardino. Il re gli pone le tre domande, ma il vecchio non risponde, lo esorta soltanto ad aiutarlo nel giardinaggio. Il sovrano, pur con qualche perplessità, accetta di svolgere il lavoro, ma dopo un po si stanca e si mostra impaziente per le risposte che non riceve.
Il vecchio continua tuttavia a faticare sotto il sole, finché verso sera il re girandosi nota tra le siepi un giovane ferito. Con sollecitudine si strappa la camicia per tamponargli luscita del sangue, lo disinfetta, lo ristora e lo cura, gli salva la vita.
Luomo, colmo di gratitudine e di vergogna, gli rivela che era giunto fin lì per assassinarlo, e che era stato ferito durante il viaggio da una delle sue guardie. Lassassinio voleva essere la vendetta delluomo per luccisione del fratello e la confisca delle terre da parte del re. Nelludire queste parole il re si sentì mortificato e promise di restituire le terre e per il futuro di essere più avveduto.
Dopo questa vicenda il re tornò insistentemente a porre le domande al vecchio saggio, ma questi sorridendo affermò di avere già fornito le risposte.
Il re rimase perplesso, e allora il vecchio saggio fu costretto a dare voce a ciò che riteneva scontato.
La persona più importante con cui stare è quella con cui si è, quella che si palesa in quel preciso momento in cui avviene lincontro.
La cosa più importante da fare è quella che occupa il nostro tempo presente. Non cè bisogno di cercare. Occorre essere attivi in quel qualcosa che si sta facendo, senza affannarsi per volere alcuna soluzione. Se il re non fosse rimasto a coltivare il giardino sarebbe stato ucciso dallattentatore e non avrebbe avuto lincontro che gli avrebbe fatto comprendere il senso della propria presenza, i propri errori e la necessità di lasciar fiorire il perdono. Il re si ravvede e si scusa dopo che ha salvato il suo potenziale assassino.
E il tempo più appropriato? Bene la risposta qui è proprio scontata: Il presente è lunico periodo di tempo di cui abbiamo possesso.
Quali sono i significati sottesi al racconto del grande narratore russo.
Un primo sta nel fatto che se vogliamo giungere alla saggezza dobbiamo metterci in ricerca con umiltà e spogliati di ogni presunzione. Il re per incontrare la saggezza lascia ai piedi della montagna vestiti, decorazioni e ornamenti regali.
Un secondo sta nel fatto che dobbiamo abbandonare la fretta di sapere e controllare, perché, come il vecchio saggio ci insegna, le risposte appropriate, quelle più vere, sono la conseguenza di unattesa laboriosa che non rassicura né offre facili soluzioni: Occorre prima di tutto praticare pazientemente il giardinaggio.
Un terzo sta nel servizio accidentale, ossia nel fare le cose con perseveranza e disciplina senza unipotetica ricompensa, nel fare le cose al meglio per poi abbandonarle, lasciarle al vento, come un mandala a cui non si deve più aggiungere nulla.